Dal 1 gennaio 2016 il Comune di Cimego si è fuso nel Comune di Borgo Chiese

Le trincee

di Giovedì, 19 Giugno 2014
Immagine decorativa

Siamo nel settore del Sentiero in cui sono tuttora visibili trincee coperte e camminamenti, tracce tangibili della drammatica presenza della Grande Guerra (1915-1918) in questi territori.

All'epoca in cui il Trentino faceva parte dell'Impero austro-ungarico, il Genio militare austriaco progettò e realizzò un complesso ed impegnativo piano di fortificazioni tra il Trentino, il Veneto, e la Lombardia, costruendo opere militari di difesa sulle principali vie d'accesso allo scopo di scoraggiare e sbarrare la strada a possibili penetrazioni nemiche nei territori dell'Impero. La possibile via di penetrazione dalla valle del Chiese era stata fronteggiata dallo sbarramento di Lardaro, costituito dai forti Larino, Revegler, Danzolino e Corno, ai quali si aggiungerà nel 1910, il moderno e poderoso forte Cariola.
Allo scoppio della Grande Guerra, il 24 maggio 1915, il Comando militare austriaco, in considerazione della sicurezza offerta dalla sbarramento di Lardaro, fece arretrare le proprie truppe dal confine politico di Ponte Caffaro sino al ponte di Cimego. I soldati italiani poterono penetrare nella Valle del Chiese, divenuta così fronte di guerra, occupando progressivamente i paesi di Lodrone, Bondone, Darzo, Storo, Condino, Brione, Cimego e Castel Condino senza incontrare particolare resistenza.
Particolarmente toccanti sono le testimonianze di persone che hanno descritto in modo molto dettagliato alcuni avvenimenti di quei giorni:  del curato di Cimego don Alessandro Bertolasi, dell'ufficiale italiano Giuseppe Gabbin, di Alessandro Suckert, fratello di Curzio Malaparte.